
Quali sono le cause della stitichezza nel neonato
La stitichezza è un problema estremamente comune nei bambini di tutte le età in tutto il mondo, con una prevalenza variabile tra il 3-9,5% a seconda delle età considerate. Le cause e le caratteristiche della stitichezza nei neonati e nei lattanti differiscono notevolmente da quelle osservate nei bambini più grandi. Dal 17% al 40% dei casi esordisce nel primo anno di vita, in particolare avviene più frequentemente in due momenti:
Il passaggio dall’allattamento al seno materno a quello con latte in formula;
lo svezzamento.
Svezzamento e stitichezza
Lo svezzamento, inteso come alimentazione complementare, è il passaggio da una dieta liquida basata esclusivamente sul latte (materno o artificiale) ad una alimentazione semi-liquida o solida in cui il latte rappresenterà una componente importante ma non esclusiva.
L’introduzione di cibi solidi con una consistenza e una composizione diversa dal latte può predisporre alla stitichezza nel neonato. D’altra parte, il sistema digestivo del bambino ha bisogno di tempo per adattarsi a una dieta più complessa, i nuovi enzimi digestivi devono iniziare ad essere prodotti per digerire i cibi solidi e questo processo può causare una temporanea difficoltà nel regolare il transito intestinale.
Ci sono alimenti che possono contribuire alla stitichezza, ad esempio alcuni cereali (come il riso) o frutti (come le banane) hanno un alto contenuto di amido e un basso contenuto di fibra insolubile e ciò rende più difficile richiamare acqua nell’intestino per favorire il transito delle feci. Inoltre, durante lo svezzamento, alcuni bambini non bevono abbastanza acqua e le feci possono diventare più dure e secche, aumentando il rischio di stitichezza.
Latte formulato e stitichezza
Sia il latte materno sia il latte formulato soddisfano le necessità nutrizionali del bambino, ma le differenze nella loro composizione possono influenzare la peristalsi intestinale. Vediamo meglio come e perché il latte artificiale può causare più spesso stitichezza rispetto al latte materno.
Il latte materno ha una composizione in termini di proteine, carboidrati, grassi, oligosaccaridi che favorisce la funzione digestiva e il transito intestinale.
In particolare, il latte materno ha un contenuto di proteine a favore delle sieroproteine che favoriscono lo svuotamento gastrico e la peristalsi intestinale; viceversa, il latte artificiale è ricco in caseina che è più lenta da digerire.
I latti artificiali non sono tutti uguali nelle composizioni. Infatti, le formule a base di latte vaccino o di soia causano feci più solide, quelle “ipoallergeniche” con proteine del latte parzialmente o totalmente idrolizzate danno luogo a feci più morbide.
Come sapere se il mio bimbo è stitico
La stitichezza è generalmente intesa come una ridotta frequenza delle evacuazioni settimanali ma è necessario ricordare un concetto che potrebbe sembrare scontato: ogni bambino è unico e questo vale anche per la frequenza delle evacuazioni. Ogni piccolo ha il proprio ritmo, per alcuni lattanti è normale evacuare dopo ogni poppata, per altri una volta al giorno, per altri ancora una volta ogni due giorni e così via. Quando possiamo parlare di stipsi nei neonati o nei lattanti? Quando la ritenzione delle feci persiste per giorni, causando disagio al bambino, con evacuazioni dolorose, emissione di feci di grande diametro o dure.
Non dobbiamo dimenticare che nel lattante un disturbo abbastanza comune è la dischezia, in altre parole episodi caratterizzati da tentativi dolorosi di evacuare, pianto e rossore in volto associati allo sforzo evacuativo. Si tratta di un disordine dell'apparato gastrointestinale dovuto all’immaturità dei muscoli che si coordinano per garantire l’evacuazione; non rappresenta una patologia, è un problema tipico del lattante sano al di sotto dei sei mesi di età e si risolve generalmente nei primi mesi di vita.
Quindi la diagnosi di stipsi è clinica. In presenza di un lattante con normale accrescimento e assenza di sintomi o segni di allarme, valutati dal Pediatra, non è necessario sottoporre il piccolo ad ulteriori accertamenti di laboratorio e/o strumentali.
Cosa fare in caso di stitichezza nel neonato
Quindi cosa possiamo fare per aiutare il piccolo con difficoltà ad evacuare?
Innanzitutto, è importante rassicurare i genitori, spiegando che non si tratta di una condizione allarmante ed è possibile intervenire con misure di carattere generale per alleviare il fastidio del piccolo.
Un classico rimedio è il bagnetto caldo, che aiuta il neonato a rilassare i muscoli e stimola i movimenti intestinali.
Massaggio sul pancino: molto utile è un massaggio delicato del pancino del bambino procedendo in senso antiorario intorno all'ombelico, per facilitare la progressione delle feci verso l'uscita. Inoltre, mentre il bambino è disteso, si possono muovere le sue gambe in modo da mimare una pedalata in bicicletta e così stimolare la muscolatura addominale e favorire l'attivazione della peristalsi intestinale.
Nei bambini allattati al seno è sconsigliato far intraprendere alla mamma delle diete da esclusione, è sempre meglio sentire prima il parere del Pediatra. Nei bambini allattati con latte artificiale ricordate di rispettare la giusta proporzione tra polvere e acqua, perché la corretta idratazione della polvere eviterà feci troppo dense e difficili da espellere. In alcuni casi, il pediatra potrebbe valutare l’utilizzo di formule con specifiche composizioni pensate per facilitare il transito intestinale, pur tenendo presente che le evidenze scientifiche sulla loro efficacia sono ancora limitate. Non è consigliato l'uso di formule con proteine del latte parzialmente o totalmente idrolizzate per il trattamento della stipsi, a meno che il Pediatra non sospetti un’allergia alle proteine del latte vaccino.
I rimedi per combattere la stitichezza
Un rimedio tradizionale che alcuni genitori utilizzano è la stimolazione a livello anale con la punta del termometro o con l’utilizzo di un cotton fioc. Non è una pratica consigliata di routine in ambito pediatrico perché causa discomfort nel bambino. Occasionalmente si può provare con un sondino nella regione ano-rettale per tentare di liberare il piccolo da aria e feci.
Nei casi in cui il bambino non evacui da giorni e abbia dolore e disagio, si può utilizzare un microclisma a base di glicerolo o miele per il cui utilizzo va sentito il Pediatra.
Il lattulosio è un lassativo ad azione osmotica, quindi non viene assorbito e non irrita la parete dell’intestino, ma è uno zucchero che viene fermentato dai batteri del colon e attira acqua nel lume intestinale ammorbidendo le feci. La somministrazione è occasionale. Si può utilizzare sotto i 6 mesi di età, ma è consigliabile sempre sentire il Pediatra per modalità e posologia di somministrazione.
Gli alimenti da preferire: nel bambino che ha iniziato lo svezzamento bisogna garantire una dieta equilibrata come contenuto di fibre e acqua, incoraggiando il consumo di frutta e verdura. In particolare, prediligere prugne, mele, pere, pesche, fichi, che sono ricchi di fibre e sorbitolo, uno zucchero che attira acqua nell’intestino, agendo come un vero e proprio lassativo naturale. Tra le verdure scegliere spinaci, zucchine, broccoli, cavolfiori per l’alto contenuto di fibre. Meglio evitare riso, banane, carote cotte, cibi confezionati, dolciumi.
Il polietilenglicole (PEG) è un lassativo ad azione osmotica che trattiene l'acqua nel lume intestinale, senza provocare disidratazione o irritazione. A differenza del lattulosio non è fermentato dai batteri intestinali. È considerato il farmaco di prima scelta nella terapia della stipsi cronica nei bambini, in particolare nella terapia di mantenimento (a lungo termine) ma viene impiegato sopra i 6 mesi di età.
Scrittore ed esperto: Dottoressa Giovanna Russo, Pediatra
- Lineee guida ESPGHAN e NASPGHAN. Evaluation and Treatment of Functional Constipation in Infants and Children: Evidence-Based Recommendations From ESPGHAN and NASPGHAN, 2014
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