
Che cos’è il reflusso gastroesofageo
Il reflusso gastroesofageo (GER) è un processo fisiologico di passaggio del contenuto gastrico nell'esofago in assenza di sintomi, che solitamente si verifica dopo aver mangiato in neonati, bambini, giovani e adulti sani.
Al contrario, si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) quando il reflusso gastroesofageo porta a sintomi abbastanza gravi (es. vomito e pirosi nel bimbo) o fastidiosi (rigurgiti frequenti nel lattante) o complicanze (es. esofagite) tali da richiedere un trattamento medico. Il GER è più comune nei neonati e lattanti rispetto ai bambini e ai ragazzi. I sintomi variano a seconda dell'età del bambino. È noto anche che il GERD è un fenomeno di primo piano nei bambini che hanno altre condizioni mediche sottostanti come prematurità, compromissione neurologica e problemi polmonari (es. fibrosi cistica).
Rigurgito e reflusso: le differenze
Come già accennato, il reflusso gastroesofageo è il passaggio del contenuto gastrico nell'esofago, quindi non darà manifestazioni cliniche evidenti, eccetto nelle situazioni in cui diventa malattia.
Il rigurgito, invece, descrive il transito del contenuto gastrico, in assenza di sforzo, dallo stomaco fino al cavo orale o oltre. Talora il latte/cibo può restare nel cavo orale, più spesso c’è una fuoriuscita di un quantitativo variabile all’esterno della bocca.
Nella maggior parte dei casi, il rigurgito del neonato è costituito da piccole quantità di liquido trasparente, rappresentato da latte misto a saliva, e si verifica a pochi minuti di distanza dalla fine del pasto latteo. Può però succedere che questo fenomeno si verifichi anche a distanza di tempo (1-2 ore) dall’assunzione di latte e il materiale espulso dalla bocca avrà un aspetto simile a quello della ricotta perché costituito da latte parzialmente digerito o misto a succhi gastrici.
Le cause del reflusso nel neonato
Il reflusso gastroesofageo è estremamente comune nei neonati sani, nei quali il contenuto gastrico può refluire nell'esofago 30 o più volte nel corso del giorno. La frequenza degli episodi di reflusso diminuisce con l'aumentare dell'età, si osserva un miglioramento dopo i sei mesi di età e di solito si risolve entro la fine del primo anno di vita.
Il principale motivo del reflusso gastroesofageo nel neonato è l’immaturità dello sfintere esofageo inferiore (cardias), un muscolo posizionato fra l’esofago e lo stomaco, che garantisce il passaggio di liquidi e solidi dall’esofago allo stomaco evitandone la risalita. Nel neonato si apre spesso e in maniera spontanea, favorendo il transito del contenuto dello stomaco verso l’alto.
Con il trascorrere dei mesi si assiste alla maturazione del sistema digerente e dello sfintere esofageo inferiore; inoltre, il bambino inizia ad assumere la posizione seduta agevolando la digestione.
Bisogna fare alcune considerazioni relative al fatto che alcuni comportamenti possono favorire il reflusso:
Prediligere il latte formulato al latte materno: laddove possibile il latte materno è l’alimento di scelta; la sua composizione proteica favorisce la digeribilità e lo svuotamento gastrico;
Sovralimentare il neonato: rappresenta uno dei fattori favorenti soprattutto nei lattanti che assumono latte artificiale o effettuano un allattamento misto; il rapido e aumentato riempimento dello stomaco porta più facilmente lo sfintere esofageo inferiore ad aprirsi e a non garantire un adeguato contenimento del contenuto gastrico;
L’utilizzo di un biberon inadeguato con una tettarella con foro grande: determina una fuoriuscita troppo rapida di latte che può aumentare rapidamente il contenuto gastrico;
Postura inadeguata nel corso dell’allattamento materno o artificiale: il piccolo dovrebbe assumere una posizione tale che la testa e il tronco siano più in alto rispetto al bacino. Allattare mantenendo il bambino in posizione sdraiata favorisce il reflusso;
Quali sono i sintomi del reflusso nel neonato
I sintomi che suggeriscono una possibile malattia da reflusso gastroesofageo sono vari, talora aspecifici. In particolare, ricordiamo:
Rigurgiti frequenti (dopo numerose o tutte le poppate) e ad alto volume:
Scarso accrescimento
Rifiuto dell’alimentazione
Irritabilità marcata a seguito della poppata
Disturbi del sonno con frequenti risvegli
Inarcamento del tronco a seguito della poppata
Sintomi respiratori e tosse (nei neonati con condizioni che predispongono all'aspirazione)
Quali sono invece i “sintomi di allarme”?
Vomito a getto (espulsione dalla bocca di latte che può arrivare anche a qualche metro di distanza)
Vomito biliare (verdastro) o ematico (rosso sangue)
Diarrea ematica (con sangue rosso vivo)
Gonfiore addominale (associato a pianto, irritabilità)
Tosse durante il pasto
Febbre
Letargia
Sono tutte condizioni che vanno fatte presenti immediatamente al pediatra perché suggestive di complicazioni o patologie diverse dal reflusso.
Il reflusso non può essere indicativo di una intolleranza al lattosio.
Come si fa la diagnosi
La diagnosi di reflusso gastroesofageo è clinica, basata su un'attenta anamnesi e un esame fisico.
Il primo passo nella valutazione è determinare se il neonato presenta segnali di allarme che suggeriscano una malattia da reflusso gastroesofageo o una malattia gastrointestinale, neurologica o sistemica sottostante, che possano richiedere ulteriori approfondimenti. Se il pediatra lo riterrà necessario invierà il bambino allo specialista gastroenterologo, in particolare in caso di mancata risposta alla terapia medica e quando si vogliano escludere cause secondarie.
Ricordiamo che gli esami di laboratorio (esami del sangue, microbiologici…) e alcuni esami strumentali (ecografia esofagea, radiografia del tratto digerente…) non hanno alcuna utilità nella valutazione primaria e nella diagnosi di malattia da reflusso gastroesofageo.
Il lattante con reflusso va rivalutato periodicamente per verificare l’accrescimento staturo-ponderale, la variazione (miglioramento o peggioramento) e l’eventuale comparsa di nuovi sintomi e segni.
Come si cura il reflusso del neonato
Innanzitutto, bisogna rassicurare i genitori e illustrare le misure generali da adottare per prevenire il reflusso:
Prediligere l’allattamento materno a richiesta
In caso di allattamento misto, iniziare prima con il latte materno e poi proporre al lattante il latte artificiale in quantitativi idonei al peso e all’età;
In caso di allattamento artificiale evitare di sovralimentare il lattante. In questo caso l’allattamento non sarà a richiesta ma dovranno trascorrere almeno 3 ore tra un pasto e il successivo. In caso di dubbio, chiedete consiglio al vostro pediatra!
Durante l’allattamento posizionate il piccolo in modo che la testa e il tronco siano più in alto rispetto al bacino ed evitate di allattare in posizione sdraiata;
Dopo l’allattamento posizionate il lattante in posizione eretta per almeno 5 minuti in modo da favorire la discesa del latte nello stomaco e poi prediligete la posizione anti-reflusso a 30°C;
Evitare esposizione al fumo di sigaretta (accertato fattore di rischio per la malattia da reflusso e non solo)
La posizione anti-reflusso
La posizione anti-reflusso si basa sull'orientamento del corpo del lattante in modo da favorire la gravità e ridurre la probabilità che il latte risalga dallo stomaco. Il lattante dovrebbe assumere una posizione semiseduta o con inclinazione di circa 30 gradi (sempre da sdraiato). Non è consigliabile far assumere la posizione prona o inclinata su un fianco e nemmeno utilizzare supporti come il cuscino anti-reflusso.
Cosa fare se le misure di carattere generale non sono sufficienti? I rimedi e i consigli della pediatra.
Nel caso in cui il lattante presenti episodi di rigurgito o reflusso frequente, sarà il pediatra a valutare eventuali modifiche dell’alimentazione, compresa la possibilità di utilizzare formule specifiche. In assenza di miglioramenti, potranno essere presi in considerazione altri tipi di formule, sempre sotto supervisione medica.
Scrittore ed esperto: Dottoressa Giovanna Russo, Pediatra
- Linee Guida ESPGHAN-NASPGHAN. Pediatric Gastroesophageal Reflux Clinical Practice Guidelines: Joint Recommendations of the North American Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition and the European Society for Pediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition, 2018
- Linee guida NICE. Gastro-oesophageal reflux disease in children and young people: diagnosis and management, 2015 revisionato nel 2019

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