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Pesce per neonati nello svezzamento: quando introdurlo

Pesce per neonati nello svezzamento: quando introdurlo
plasmon
Scrittore ed esperto9 mesi fa
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Pesce nello svezzamento: quando e come introdurlo

Le proprietà nutritive del pesce

Il pesce è un’importante fonte alimentare di proteine di alta qualità. Il pesce rappresenta poi la principale fonte nella nostra dieta di acidi grassi polinsaturi omega-3 a lunga catena, noti anche come EPA e DHA. EPA e DHA sono nutrienti essenziali di grande importanza per la salute cardiovascolare e il corretto sviluppo cerebrale, soprattutto in età pediatrica. Il corpo umano non è in grado di produrli, di conseguenza devono essere introdotti con l’alimentazione. (1)

Durante i primi sei mesi di vita il latte materno, o in formula, rappresenta l’unica fonte di acidi grassi omega 3 nella dieta del lattante, mentre nella fascia di età 6-12 mesi, la dose di acidi grassi omega 3 della dieta viene in parte garantita dal latte e in parte dagli alimenti complementari. I pesci si classificano come magri, semigrassi e grassi; tuttavia, le concentrazioni più elevate di acidi grassi EPA e DHA si trovano nelle specie più grasse e in quelle di acque fredde (salmoni, sgombri e aringhe). Ciononostante, quantità apprezzabili di omega-3 sono anche contenute anche in pesce azzurro, orate, spigole e trote (1).

Il pesce fornisce anche minerali come ferro, zinco e fosforo, inoltre quello di mare è la principale fonte di iodio, dopo il latte materno, per i bambini piccoli. Lo iodio è un minerale molto prezioso e non semplice da ritrovare negli alimenti (2). Tra le vitamine del pesce spiccano quelle del gruppo B e le liposolubili A e D.

A quanti mesi introdurre il pesce nello svezzamento?

Il pesce fa parte di quel gruppo di alimenti comunemente riconosciuti come allergizzanti. Tuttavia, durante l’alimentazione complementare (comunemente chiamata svezzamento) non è raccomandato ritardare l’introduzione degli alimenti potenzialmente allergizzanti, incluso il pesce, per prevenire lo sviluppo di allergie (1,3). Pertanto, secondo le linee guida internazionali è raccomandata l’introduzione del pesce fin dall’inizio dell’alimentazione complementare o svezzamento, e si consiglia di promuoverne attivamente l’assunzione entro breve tempo dall’introduzione dei cibi solidi (1)

Come introdurre il pesce nello svezzamento

Il pesce è classificato come fonte proteica e deve essere regolarmente introdotto all’interno delle pappe; a seconda delle abitudini e delle preferenze familiari può essere proposto nella pappa del pranzo o della cena. Il pesce non deve essere associato nella pappa con le altre fonti proteiche (carne, uova, formaggi e legumi) ma piuttosto deve alternarsi a tali alimenti.

Al fine di ottenere un pasto bilanciato, il pesce deve essere abbinato ad una porzione di cereali (creme di cereali e pastine) e ad una porzione di verdura, il tutto condito con olio di oliva extravergine.

Quanto e quale pesce dare ai bambini?

Per instaurare sane abitudini alimentari fin dall’infanzia è opportuno prestare attenzioni tanto alle porzioni quanto alle frequenze di consumo degli alimenti. Durante il divezzamento si consiglia di garantire il consumo di pesce 3-4 volte a settimana alternando tipologie di pesce magro e pesce grasso (quest’ultimo risulta ricco di omega-3). Si consiglia di alternare le due tipologie così da assicurare all’organismo le quantità necessarie di acidi grassi omega-3 a lunga catena. Inoltre, è preferibile scegliere pesci di taglia piccola perché contengono un minore quantitativo di contaminanti. Tra le tipologie di pesce consigliate nello svezzamento vi sono pesce azzurro (sardina, aringa, acciuga, sgombro, spatola, ecc.), salmone, trota, merluzzo, orata, branzino mentre si raccomanda di limitare il consumo di pesce di taglia grande (es.: tonno, pesce spada, cernia) (4,5).

La porzione di riferimento nei bambini di età 6-12 mesi è pari a mezzo vasetto di Omogeneizzato di pesce (40 g), oppure 20 g di pesce fresco. Nella fascia di età 12-24 mesi la porzione di pesce aumenta ed è pari a un vasetto intero di omogeneizzato (80 g) oppure 30 g di pesce fresco (4,5).

Come cucinare il pesce per i più piccoli

Durante il divezzamento il pesce può essere proposto sottoforma di omogeneizzato grazie agli alimenti per l’infanzia, oppure come pesce fresco sottoforma di filetti. Quest’ultimi si consiglia di cuocerli fino a quando diventano morbidi e poi tagliarli in pezzi piccoli, prestando particolare attenzione ad eliminare tutte le lische.

Il pesce crudo (ad esempio sushi, carpacci o tartare) o il pesce poco cotto rientra invece nella categoria di alimenti vietati sia durante lo svezzamento che nei primi anni di vita. Questi alimenti infatti possono avere contaminazioni batteriche o virali e, di conseguenza, causare gravi intossicazioni nel bambino, che a differenza di un adulto è molto più suscettibile a sviluppare gravi sintomi.

 

FONTI:

1. Linee guida CREA per una sana alimentazione. Revisione 2018.

2. Commissione Europea. Alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni: raccomandazioni standard per l’Unione Europea. 2006

3. Fewtrell M, Bronsky J, Campoy C, Domellöf M, Embleton N, Fidler Mis N, Hojsak I, Hulst JM, Indrio F, Lapillonne A, Molgaard C. Complementary Feeding: A Position Paper by the European Society for Paediatric Gastroenterology, Hepatology, and Nutrition (ESPGHAN) Committee on Nutrition. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2017 Jan;64(1):119-132.

4. Position paper SIPPS - FIMP - SIMA – SIMP. Diete vegetariane in gravidanza ed in età evolutiva 2017

5. Frassinetti A.; Gussoni M. T.; ATS Milano Città Metropolitana Consensus Primi 1000 Giorni Di Vita. Alimentazione Complementare Da 6 a 24 Mesi. Aspetti Applicativi 2016

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