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Svezzamento

Formaggi nello svezzamento: quando e come introdurli

Formaggi nello svezzamento: quando e come introdurli
plasmon
Scrittore ed esperto20 ore fa
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Lo svezzamento è una fase delicata e ricca di domande, anche quando si tratta dell'introduzione dei formaggi. Infatti, rappresentano una preziosa fonte di nutrienti importanti per la crescita del bambino e, se scelti con attenzione, possono essere integrati in una dieta varia ed equilibrata.

Quando dare il formaggio ai neonati?

Molte teorie circolano sui social divulgativi, ma le linee guida europee per l'alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni - sottoscritte dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla International Pediatric Association - hanno messo in chiaro che i formaggi non stagionati possono essere introdotti, in piccole quantità, a partire dall'età di circa 6-9 mesi (come descritto al punto 3.4.1 Dietary diversity: Recommendation delle Linee Guida per lo Svezzamento dell'OMS). Possono quindi essere inseriti, in modo graduale, tra gli alimenti delle prime pappe durante lo svezzamento.

Il formaggio, come anche lo yogurt, rappresenta un'ottima fonte di nutrienti quali calcio, proteine, fosforo e riboflavina.

Quello che rende il formaggio un alimento unico è la presenza di calcio, un minerale fondamentale per il piccolo perché è indispensabile per la formazione e la crescita delle ossa e dei denti, ed è anche necessario in importanti processi fisiologici come la coagulazione del sangue, la contrazione dei muscoli e la trasmissione degli impulsi nervosi da una cellula ad un'altra.

Il fabbisogno di calcio è massimo nei bambini per il raggiungimento del picco di massa ossea, per questo processo il solo calcio non basta, e la presenza del fosforo è importante perché favorisce, oltre al benessere dei denti, ossa e cellule anche la funzionalità dei reni e la trasmissione degli impulsi nervosi.

Quali sono i benefici del formaggio per i bambini?

Oltre alle sostanze fondamentali quali calcio e al fosforo, Il formaggio contiene altri preziosi nutrienti:

  • Vitamina A, utile sia per il benessere della vista che per la pelle e le mucose

  • Vitamina B2, che partecipa al metabolismo delle proteine e dei lipidi e alla sintesi dei folati,

  • Vitamina B12, essenziale per la formazione dei globuli rossi

  • Vitamina D, fondamentale per l'assorbimento del calcio e la crescita delle ossa.

Come introdurre i formaggi freschi nello svezzamento

I formaggi non stagionati possono essere usati nelle pappe perché sono facilmente amalgamabili ai cereali e alle verdure e in seguito anche da soli come “secondo piatto”.

Fra i primi formaggi che si possono introdurre nell'alimentazione ci sono, per esempio, formaggini formulati appositamente per l'alimentazione infantile, oltre a formaggi freschi e facilmente digeribili come stracchino e ricotta.

Plasmon consiglia: il Formaggino giusto per i neonati

I formaggini non sono tutti uguali. Il loro effetto benefico, se consumato nelle quantità adatte, è indubbio. Ma l'alimentazione dei neonati ha bisogno di una formula adatta per le loro specifiche necessità. Per questo motivo, è sempre consigliato utilizzare, soprattutto nei primi mesi dello svezzamento, dei prodotti specifici per lo svezzamento dai 6 mesi, come ad esempio il Formaggino Omogeneizzato Plasmon.

Dobbiamo far conoscere al bambino sapori e consistenze differenti, in modo di stimolare la sua curiosità. Un'attenzione importante quando scegliamo i formaggi freschi per bambini è assicurarsi, leggendo l'etichetta, che siano prodotti con latte pastorizzato, poiché il latte crudo andrebbe evitato almeno fino ai tre anni di età. Secondo alcuni consigli del Ministero della Sanità “intorno all'anno di vita, il bambino dovrebbe consumare due pasti principali e un paio di spuntini e aver provato un'ampia varietà di cibi, tra cui frutta e verdura, formaggi freschi dell'infanzia, come quelli formulati per lo svezzamento, yogurt, carne e pesce…”

Quali formaggi dare ai bambini?

All'inizio dello svezzamento, intorno ai sei mesi di vita, si può cominciare a far assaggiare al piccolo un cucchiaino (5 g) di formaggio stagionato, ad esempio il Grana Padano, sciolto nella pappa. In questa fase è preferibile evitare i formaggi spalmabili comuni, poiché sono generalmente più ricchi di grassi e risultano quindi meno digeribili per il bambino.

Dopo i 9 mesiquando il bambino ha già cominciato a familiarizzare con i primi formaggi freschi, si può valutare l'introduzione graduale di piccole quantità di formaggio grattugiato (10g).

Stracchino nello svezzamento

A partire dai 6 mesi il bimbo può iniziare ad assaggiare, sciolto nella pappa, anche lo stracchino, che per la sua consistenza e il sapore delicato è ben accettato dai piccoli.

Ricotta nello svezzamento

È possibile introdurre la ricotta ai neonati, anche se tecnicamente non è un vero e proprio formaggio, poiché viene ricavata dal siero del latte. Il suo nome deriva dal processo di lavorazione: la “ricotta” è così chiamata perché viene cotta due volte: la prima durante il riscaldamento del latte per la produzione del formaggio, la seconda durante il riscaldamento del siero che ne è derivato. È molto magra ed è facilmente digeribile perché non contiene caseina (proteina del latte), ma albumina, proteina del siero del latte, e proprio per questo è consigliata nella fase dello svezzamento.

Formaggino nello svezzamento

Esistono in commercio formaggini per i neonati prodotti appositamente per lo svezzamento perché il rapporto lipidi-proteine sia calibrato all'età del bambino, cioè a ridotto contenuto di grassi, senza polifosfati, citrati e conservanti aggiunti. Hanno la caratteristica di sciogliersi facilmente e conferiscono alla pappa un sapore gradevole.

Infine, i formaggini formulati per l'infanzia e formaggi freschi possono essere utilizzati anche in preparazioni semplici come sformati, preferibilmente combinati con omogeneizzati di verdura specifici per lo svezzamento, sempre attenendosi alle indicazioni del calendario dello svezzamento proposto dal pediatra.

Quanto formaggio può mangiare un bimbo di un anno?

Abbiamo spiegato come il formaggio sia un alimento indispensabile nei primi anni di vita. Dopo gli 8 mesi gli si può offrire il formaggino in alternativa alla carne o al pesce.

Dopo l'anno di età il formaggio potrà essere proposto da solo, massimo 60 g 2-3 volte alla settimana. A partire da questa età si può anche iniziare ad offrire la mozzarella, che è un formaggio a pasta filata, più difficile da digerire e leggermente più ricco di grassi. È importante proporla sempre in formato sicuro, ad esempio tagliata finemente o fusa nelle preparazioni, per evitare rischi legati alla deglutizione.

Tuttavia, il formaggio non deve essere mangiato in aggiunta alla carne, al pesce o ad altre pietanze che contengono proteine animali, ma in sostituzione ad essi, perché è un alimento completo. Il formaggio può essere abbinato alla pasta o ad altri cereali perché ne aumenta il valore proteico. Anche la verdura rappresenta un ottimo accompagnamento, poiché ne facilita la digestione e bilancia il pasto in modo sano ed equilibrato.

Quali formaggi non dare ai bambini?

Nel latte crudo può essere presente un batterio pericoloso: l'Escherichia coli, per questo il latte non pastorizzato e i formaggi prodotti con latte crudo non vanno somministrati ai bambini. Questo microrganismo è responsabile di gravi patologie, tra cui la sindrome emolitico-uremica (SEU), una complicazione severa legata a un ceppo specifico di E. coli che produce la tossina Shiga, principale responsabile della malattia.

Oltre al formaggio a latte crudo, per la salute dei bambini, è importante evitare i formaggi erborinati (ad esempio gorgonzola, taleggio e roquefort) e i formaggi molli a crosta fiorita, come il brie e il camembert. Questi alimenti possono essere contaminati da batteri come la Listeria monocytogenes, responsabile di infezioni alimentari. Per questo motivo, è consigliabile evitarne la somministrazione ai bambini.

È però importante fare una precisazione: anche se Parmigiano Reggiano e Grana Padano sono formaggi ottenuti da latte crudo, la lunga stagionatura prevista dai rispettivi disciplinari garantisce un elevato livello di sicurezza. La stagionatura minima — 9 mesi per il Parmigiano e 12 mesi per il Grana — riduce il contenuto di umidità nel prodotto, creando un ambiente sfavorevole alla sopravvivenza dei batteri patogeni. Ecco perché questi due formaggi, anche se derivati da latte crudo, sono da considerarsi sicuri. Quando si scelgono i formaggini da inserire nella dieta del bambino, è importante preferire quelli formulati appositamente per l'infanzia. Alcuni prodotti tradizionali possono contenere additivi come citrato di sodio o polifosfati, utilizzati per migliorarne la consistenza, ma non adatti alle esigenze nutrizionali dei più piccoli. Un modo semplice per fare una scelta consapevole è leggere sempre la lista degli ingredienti, optando per prodotti con ricette semplici e senza sali di fusione aggiunti.

Scrittore ed esperto: Dottoressa Maria Luisa Roberti, Pediatra

Plasmon consiglia: scopri il gusto del formaggio con gli Omogeneizzati Plasmon

Il formaggio, se scelto con attenzione e introdotto nei tempi e nei modi adeguati, può essere un alleato prezioso durante lo svezzamento, sia per il suo apporto nutrizionale che per la varietà di sapori e consistenze che offre al bambino.

Per facilitare l'introduzione di questo alimento in modo sicuro e pratico, Plasmon propone anche una linea di omogeneizzati al formaggio, studiati per rispondere alle esigenze nutrizionali dei più piccoli. Realizzati con ingredienti selezionati e senza l'aggiunta di sale, conservanti o polifosfati, rappresentano una valida alternativa da proporre nella pappa, specialmente nei primi assaggi. Una scelta semplice, sicura e pensata per accompagnare i genitori in ogni fase dello svezzamento.

Ministero della Salute, “Corretta alimentazione ed educazione nutrizionale nella prima infanzia”, Roma https://www.sipps.it/attivita-editoriale/articoli/corretta-alimentazione-ed-educazione-nutrizionale-nella-prima-infanzia-faq/

European Commission, “Alimentazione dei lattanti e dei bambini fino a tre anni: raccomandazioni standard per l’Unione Europea” https://d2qoapb3mdmmc9.cloudfront.net/EUpolicy06it.pdf

Manuale di NUTRIZIONE in Età Evolutiva AA.VV. Cuzzolin ed ISBN 978-88-87479-97-3 https://cuzzolineditore.it/libri/manuale-di-nutrizione-in-eta-evolutiva/

Silvia Bonardi, Dario Dongo. STEC nei formaggi, approfondimento. GIFT (Great Italian Food Trade). 30.10.18 https://www.greatitalianfoodtrade.it/salute/stec-nei-formaggi-approfondimento/

Dario Dongo. Listeria, un pericoloso patogeno fuori controllo. GIFT (Great Italian Food Trade). 19.8.23 https://www.greatitalianfoodtrade.it/sicurezza/listeria-un-pericoloso-patogeno-fuori-controllo/

Organizzazione mondiale della sanità O.M.S.

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