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Educazione

Come insegnare ai bambini ad accettare la sconfitta

Come insegnare ai bambini ad accettare la sconfitta
Elisa Pella
Scrittore ed esperto2 mesi fa
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A chi non piace vincere? Magari non ci tieni così tanto, ma vuoi dirmi che non provi un sottile brivido di piacere quando la fortuna gira dalla tua parte o le tue abilità hanno la meglio su quelle degli altri?

A tutti piace vincere, sarebbe molto più facile aiutare i bambini ad accettare la sconfitta se partissimo da questo presupposto. E invece gli diciamo che “l'importante è partecipare”, che “non importa chi vince e chi perde” e che “perdere ti aiuta a crescere.” Intendiamoci, sono tutte cose sagge e giuste, ma abbastanza inefficaci perché i bambini non pensano “Ah caspita è vero, grazie di avermelo detto, ora perderò con piacere!”. Pensano: “Tu non mi capisci!” Pensano che il nostro modo di ragionare sia strano e che loro la vedono diversamente. Il loro vissuto emotivo e le nostre parole sono lontanissimi.

Per avvicinarci, potremmo invece mostrare loro che anche per noi vincere è importante, fargli vedere che ci teniamo e poi, se ci capita di perdere, dare esempio di come gestiamo la sconfitta. Una frase potrebbe essere: “Nooooooo accidenti mi sentivo proprio che avrei vinto io!!! Che fastidio quando perdo. Vabbè, pazienza, vincerò la prossima volta vedrete!” Perché il problema non sono le emozioni provocate dalla sconfitta, ma le reazioni. Va bene essere arrabbiati o delusi quando si perde, non va bene lanciare le cose, prendersela con gli altri o farne una tragedia.

Un'altra cosa che potrebbe essere utile è ricordare, prima di giocare, che esiste la possibilità di perdere, anzi che qualcuno perderà sicuramente, è normale e va tutto bene: anche chi perde è bravo, simpatico e amato. A volte è questo che i bambini temono: di valere di meno se non vincono.

Le sconfitte possono insegnarci qualcosa, è vero, ma per un bambino è un concetto ancora molto difficile. Rimane però un mindset prezioso da coltivare quindi, senza avere l'ambizione che li capiscano e interiorizzino subito, possiamo ogni tanto ripetere concetti quali “o si vince o si impara” o “imparare a perdere ci rende persone più forti”.

Anche nelle relazioni si può, in un certo senso, vincere o perdere. Ti lascio un'idea di quello che potrebbe essere utile insegnare ai bambini: “Si vince quando si aiuta qualcuno, quando si è gentili, quando nasce una nuova amicizia. Si perde quando si è prepotenti, quando si prendono in giro gli altri, quando si respinge qualcuno. A volte succederà che un amico ti tratti male: in quel caso ti sentirai ferito, ma non avrai perso: a perdere è sempre chi ferisce.”

Una storia poi, può fare più di mille spiegazioni. Potresti raccontarla in prima o in terza persona:

Marta aveva 6 anni e faceva un corso di danza insieme ad alcune sue amiche. Il giorno del saggio era molto emozionata perché sapeva che i suoi genitori sarebbero andati a guardarla. Sul palcoscenico si sentiva il cuore battere forte, ma era molto felice e orgogliosa. A un certo punto scivolò, si rialzò prontamente, e completò l'esibizione. L'insegnante e le sue amiche le dissero di non preoccuparsi, che era stata bravissima lo stesso, ma appena vide mamma e papà Marta scoppiò a piangere. Pianse a lungo tra le braccia dei suoi genitori e proprio quando si stava calmando arrivò una bambina che non conosceva e le disse: “Ho visto che sei caduta. Io oggi sono caduta dalla bici e mi sono fatta questa ferita. So che anche tu hai una piccola ferita anche se gli altri non la vedono, è nel tuo cuore. Ma sia la mia che la tua guariranno e noi continueremo a fare tante cose!”

Marta sorrise e anche se dentro qualcosa le bruciava ancora: sentiva che la bambina aveva ragione, la sua ferita sarebbe guarita.

Elisa Pella
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